Un piano di sviluppo del "porto di Gallipoli"

La Regione Puglia ha varato ,dopo circa venti anni, il Piano di sviluppo regionale (Psr) elaborato dall'assessore al Bilancio ed alla Programmazione , per incentivare il progresso economico-sociale. Nell'ambito di questa iniziativa vogliamo organizzare un Convegno di studio per mettere in evidenza le problematiche che ostacolano lo sviluppo del sistema portuale della nostra Città , per sollecitare interventi volti a qualificarne l'offerta di servizi .
Le inefficienze tecniche e commerciali esistenti impediscono la realizzazione di un moto autopropulsivo di sviluppo e ciò è di grave pregiudizio per lo sviluppo dell'economia salentina : l'incentivazione competitiva dell'emporio gallipolino infatti non è il problema di una necessità locale ma è la soluzione di una strozzatura economica che condiziona pesantemente la crescita qualitativa e quantitativa dell'economia del Basso Salento.
Gallipoli è il più meridionale porto della Puglia, quello che si trova nella posizione più favorevole per irradiare e far convergere il traffico con i Paesi del Medio Oriente, del Nord-Africa, della Calabria , della Sicilia orientale e potrebbe svolgere il ruolo di "scalo complementare"per il traffico dei due grandi porti vicini di Taranto e Brindisi.
Il Convegno ,aperto agli Enti territoriali ed alle Categorie specializzate, avrà il compito di individuare i fattori attuali di sottosviluppo ed offrire le soluzioni adeguate , interpretando le esigenze delle Comunità salentine che dall'utilizzo del porto dovranno ricevere incentivi per un cammino di miglioramento esistenziale.
Le problematiche che sottendono alla valorizzazione di una struttura primaria così complessa sono molteplici e riguardano non solo la Municipalità gallipolina ma principalmente le Categorie produttive di tutto l'hinterland. Bisogna iniziare col distinguere quali dovranno essere le caratteristiche del porto commerciale , distinguendole da quelle del porto da riservare al settore della pesca e da quelle del porto da destinare al settore turistico .Dovranno essere queste tre strutture diversificate ed efficienti , idonee ad assolvere ai tre ruoli importanti riservati a questi settori.
"Il porto commerciale non deve essere annullato e/o convertito in porto turistico."
E' molto grave che da alcuni anni le Amministrazioni locali di Gallipoli non abbiano puntato lo sguardo sul potenziamento dell'emporio commerciale , abbiano accettato passivamente l'iniziativa dello scioglimento del "Consorzio per il Porto" e non abbiano portato avanti con determinazione l'esigenza primaria della costruzione di un' arteria di collegamento con l'importante centro industriale di Taranto.
Eppure negli ultimi anni ,dal 1990 al 2000, nel porto hanno effettuato attività commerciale 1794 navi di medie e grande dimensioni , caricando e scaricando merci per oltre duemilioni e mezzo di tonnellate.
Come si può pensare di eliminare una struttura così vitale che , nonostante le difficoltà , riesce ad attrarre un grande volume di merci lavorate? E' fuorviante farsi condizionare dall'attuale momento di crisi che , nel breve periodo degli ultimi tre anni , ha fatto registrare una pesante caduta nel volume delle merci lavorate. Bisognerebbe esaminare con puntualità le ragioni di questo fenomeno , se si tratta di caduta del settore industriale del Basso Salento , se è un fenomeno transitorio causato da contingenza , prima di prenderle a sostegno di un' idea di riconversione .
Nel nostro precedente intervento , sul numero di Anxanews del mese di novembre, abbiamo evidenziato le principali strozzature esistenti , specie quelle viarie ed organizzative , ma ora la discussione e la ricerca di soluzioni idonee dovranno produrre i risultati sperati : realizzare una struttura portuale commerciale all'avanguardia per il mercato attuale e degli anni futuri.
La realtà di un porto commerciale garantisce la presenza della " Capitaneria del Porto " a Gallipoli . Dobbiamo rinunciare anche a questa importante istituzione ? Questo discorso non minimizza ma anzi evidenzia l'altra grande emergenza dell'economia del settore pesca di tutto il Basso Salento, " la costruzione del Porto peschereccio" .
In questo settore dobbiamo evidenziare l'apatia dimostrata dalle nostre Amministrazioni ; eppure l'economia salentina ha tra le sue principali fonti di guadagno il settore della pesca , stante la configurazione geografica della nostra Provincia.
E' incomprensibile come sino ad ora non si sia provveduto a costruire un efficiente ed attrezzato porto peschereccio. Solo a Gallipoli attualmente sono alla banchina oltre 150 motoscafi e pescherecci e la creazione di una capiente infrastruttura ne aumenterà il numero con l'impiego di nuovi addetti .La costruzione del porto peschereccio dovrà essere vista non solo come la risposta urgente da dare a tutti gli operatori del settore che operano in Gallipoli ma come l'offerta di una importante struttura commerciale del Basso Salento.  

Deve essere coinvolta , quindi , tutta la Politica economica salentina ,non deve essere un discorso portato avanti dall'Amministrazione comunale di Gallipoli che ,come riferiscono le cronache, ha intrapreso un lodevole sforzo tendente ad ottenere il finanziamento per la costruzione di questa indispensabile struttura.
Non si deve muovere solo il Sindaco di Gallipoli o l'Assessore ma devono essere protagonisti , in prima persona , il Presidente della Giunta Regionale, il Presidente della Provincia di Lecce, il Presidente della Camera di Commercio,il Dirigente dell'Associazione Industriali della Provincia di Lecce, i Dirigenti delle Categorie del settore. Questa è la ragione per cui la nostra Associazione culturale "ANXA" si propone di organizzare un " Convegno di studio", come avviene sempre per simili iniziative di sviluppo generale nelle altre regioni d'Italia.
Non deve essere una iniziativa con tornaconto politico di questo o quel partito ma deve essere vista come la seria iniziativa di studio per la ricerca della migliore soluzione di un problema strutturale di sottosviluppo della Provincia di Lecce che dovrà rientrare nel Piano regionale di sviluppo della Regione Puglia. La ubicazione ed il progetto del Porto peschereccio sono stati argomenti di dibattito e di decisioni nel passato ma tuttora le centinaia di imbarcazioni non dispongono di un attracco stabile , sostano nel porto commerciale grazie all'intervento del Prefetto che ha ordinato l'uso dei moli che erano stati di recente concessi per la creazione di un porticciolo turistico nell'ambito del porto commerciale.
Che confusione regna nel settore portuale a Gallipoli !!!
Non c'è chi non veda il grave stato di disagio ed abbandono .
Come si può parlare di progresso del Sud d'Italia quando si vive in situazioni così precarie e non si prospettano soluzioni adeguate ?
Quale Amministrazione comunale del Centro-Nord avrebbe realizzato un Mercato ittico all'ingrosso ,come quello realizzato a Gallipoli, senza aver prima programmato ed avviato a soluzione la struttura principale che doveva giustificare quel Mercato , cioè il Porto peschereccio?
Ora mi pare che stiamo continuando su questa stessa impostazione irrazionale , ipotizzando l'utilizzo del porto commerciale in approdo turistico muovendo e rimuovendo l'approdo precario dei pescherecci .
"Il porto turistico"
è una grande esigenza del Basso Salento ed ubicarlo a Gallipoli è una scelta oculata di politica economica. Ciò richiede , però , la creazione di una struttura adeguata da adibire esclusivamente a quel settore che possiede grandi prospettive di sviluppo , non limitarci ad utilizzare in modo precario e provvisorio parte della struttura esistente del porto commerciale.
Bisogna tendere alla realizzazione di una struttura all'avanguardia , non pensare in maniera precaria e provvisoria . Ci sono le condizioni per un investimento di grosse dimensioni , creare la più grande " marine" dello Jonio , includendo interventi dell' imprenditorialità privata , perché la zona gallipolina insiste all'ingresso del Golfo di Taranto , in una parte del Mediterraneo attualmente sprovvista di una grande struttura per il diportismo nautico. Non dobbiamo puntare a realizzare un modesto approdo solo per le barche di noi salentini , anche se di grandi dimensioni , ma dovrà essere una struttura simile a quelle esistenti in Sardegna o nel Mar Ligure , rispettosa dell'ambiente e della qualità architettonica. Bisogna pensare in grande , con un progetto da realizzare a Nord-NordEst o nella zona centrale della Città , possibilmente più importante di quello presentato qualche anno addietro dalla Società Etruria.
Ecco allora che si giustifica lo svolgimento di un serio e documentato
"Convegno di studio sullo sviluppo economico e sociale del Salento "
che dovrà vedere coinvolte in prima persona la Regione Puglia , la Provincia di Lecce , la Camera di Commercio, l'Associazione degli Industriali , le Organizzazioni di Categoria , il Comune di Gallipoli e gli Enti territoriali interessati allo sviluppo ed al progresso della Penisola Salentina.

Luigi Giungato