Book notes

Brana Sumanac, La poesia del vuoto, UM5, Gallipoli, 2002, pp. 46
Prefazione di Augusto Benemeglio. Collana: "I poeti dell'Uomo e il Mare".

Il poeta serbo, come un eterno zingaro, è alla continua ricerca di un compagno di viaggio su un tram traballante, sballottato "di qua e di là, attraverso il mondo". Versi inquieti per rinvenire ciò che è arcano, invisibile, il vuoto appunto, che cerca di riempire sciamando come un'ape "da porta a porta".
Finché approda là dove può assaporare il dolce calice della vita donde succhiare il nettare della speranza. "Come potremmo riempirci se il grembo del vuoto non esistesse?". Non è il distacco dal mondo, il silenzio, il nulla.
Il vuoto è dove "germoglia la domanda sulla vita e la morte". Solo svuotati del nostro "io" possiamo riempirci d'amore, di Dio. E vivere nell'ignoto, fuori dal nostro deserto, si può, a patto però di rifugiarci nella preghiera, una flebile eco che "si torce di gioia".


Gino Schirosi, Gallipoli e il suo mare (Storia-economia-cultura-folklore), Ed. C.R.S.E.C. - Gallipoli, 2002, pp. 160
Presentazione di Pasquale Sandalo. Introduzione dell'autore. In copertina "Elegia mediterranea", opera di Mimmo Anteri.

Il testo, monotematico, non ha dichiaratamente alcuna "pretesa storiografica", ma è insieme uno studio etnico-culturale a tutto campo, uno scavo linguistico, un'indagine storica, un'analisi socio-economica di Gallipoli, città marinara per eccellenza.
Racconta in sintesi la storia che viene dal mare, la cultura e la civiltà marinara, l'ittionomastica, l'attività della pesca, le arti popolari marinaresche, la vicenda della tonnara, il porto e il commercio, il folklore (massime e proverbi, motti e locuzioni, detti e glosse di vita marinaresca, cucina specificamente marinara, testimonianze letterarie).
Il tutto pertinente, dunque, e in sintonia con la particolare e fascinosa realtà gallipolina. Notevole il contributo fotografico su molteplici spaccati della città.


Cosimo Perrone, Riti e Manifestazioni di culto a Gallipoli - Tra storia, mito e leggenda, Ed. C.R.S.E.C. - Gallipoli, 2003, pp. 128
Presentazione di Pasquale Sandalo. Introduzione di Antonio Mastore.

È un'ampia finestra aperta su fede e superstizione per attraversare varie tematiche: riti magici (lu moniceddu, l'oracolo di S. Monica), riti propiziatori e di espiazione (il carnevale e la maschera del Titoru), riti religiosi e pratiche pie (il culto dei Santi Patroni, gli Oratori Sacri, la Passione, i Sepolcri, le processioni dell'Urna e della Desolata), i segni pagani della Pasqua (la Caremma, la cucina tipica), i canti della Passione e della Via dolorosa, le festività della Madonna dei fiori (si accenna all'episodio dello strano "miracolo" del 16 aprile 1948, vigilia delle prime elezioni politiche), della Madonna del Canneto (con la storica fiera), della Madonna del Carmine, di S. Cristina; si conclude col Natale (dal digiuno dell'Immacolata alla pastorale gallipolina, dai pupi del presepe alla gastronomia natalizia) e lu pupu di fine d'anno.
È la rassegna di un autentico calendario rituale-liturgico, comprensivo di un intero anno di "feste" che si snodano in città.
Del centro regionale di Gallipoli è questa l'ultima pubblicazione, frutto di un progetto di studio e ricerca coordinato da Elio Pindinelli, cui si deve il contributo d'impaginazione e grafica per un'opera documentale sostanzialmente divulgativa (forse mancante di un tocco finale di labor limae).
Significativo l'apporto di fonti bibliografiche, soprattutto del Vernole, e interessante il corredo iconografico proveniente anche da archivi privati e confraternali.

Rubrica di Gino Schirosi