Salentini in Canada

Talvolta le storie si colorano di tenui tinte da sembrare fiabe scritte per i più piccini. Talvolta alcune fiabe trasformano la realtà e la storia con un finale fantastico, imprevedibile, magico.
Tutto ebbe inizio tra il 1951 ed il 1963: una intera famiglia, Corvaglia, composta da sei fratelli e due sorelle, lasciarono i propri genitori per emigrare in Canada.
Era il periodo postbellico caratterizzato da una massiccia emigrazione verso le Nuove Terre nel tentativo di sottrarsi alla grande crisi economica e sociale che in quegli anni incombeva specialmente sulle popolazioni del Sud-Italia ancora soggiogate da una baronia terriera e latifondista.
Con il passare dei decenni la famiglia Corvaglia prese gli usi, i costumi e la lingua della nuova patria senza però mai dimenticare le proprie origini italiche, neanche quando iniziò a nascere la nuova generazione e quindi ad educarla e a crescerla secondo le leggi sociali, civili e scolastiche canadesi.
Parimenti il legame affettivo rinforzava la loro voglia di riuscire e farsi strada in questa nuova terra. Il desiderio di mandare in Italia i loro guadagni per realizzare il sogno della loro vita, una bella casa, dei possedimenti per sé e per la propria discendenza, li rendeva lavoratori instancabili. E d’estate, eccoli ritornare per riabbracciare i genitori che bramavano di vederli, di mostrare cosa stavano realizzando per loro nella speranza di vederli rimpatriare per sempre con gli adorati nipoti.
Qualcuno è già tornato da tempo, come Maria Luisa nel 1981, che ha lasciato laggiù due figli maschi, portando con sé la figlia adolescente; un altro fratello ha già fatto ritorno, altri vorrebbero raggiungerli, ma ormai avanzati in età non riescono a riambientarsi se non per una breve vacanza.
Quando il clan si riunisce, come è accaduto il primo luglio u.s., forma una vera colonia spigliata, orgogliosa, unita, variegata con i loro figli e nipoti italoamericani, mentre loro son restati italiani dando onore alla nostra terra, uomini coraggiosi quanto sconosciuti, uomini d’altri tempi che testimoniano con la loro vita una Italia fondata sull’onestà, sulla laboriosità e sulla forza affettiva.

Michele GAETANI