Un concorso d'idee per il Castello di Gallipoli

Dopo gli interventi svolti per richiamare l'attenzione sulla necessità del risanamento e della valorizzazione del Castello , per fermare il processo di degrado e realizzare un miglioramento funzionale di quella realtà storico - artistica , mi sembra opportuno passare , ora , ad una fase propositiva coinvolgendo tecnici ed esperti del settore , per avviare un dibattito che si potrebbe concludere con l'indizione di un concorso di idee da offrire agli Enti responsabili della esecuzione delle opere.
Non è la prima volta che si discute di questo argomento : negli anni passati varie Amministrazioni comunali hanno rivolto il loro interesse sul recupero del Centro-storico , simbolo figurativo principale dell'immagine della Città.
Negli anni '70 l'ing. Cosimo Sancilio offrì un contributo tecnico importante da utilizzare per la redazione del Piano particolareggiato , molto apprezzato dall'allora Sovrintendente Regionale Enzo Minchilli.
Il Progetto 80 e gli studi successivi erano focalizzati sugli interventi per la conservazione e valorizzazione dei Centri storici . Le scuole di pensiero al riguardo , in modo sommario , si differenziano tra coloro che privilegiano una ' conservazione pura ' e coloro che auspicano 'un restauro critico '.
I primi conservano tutto ciò che esiste e qualificano come nuovo atto creativo,distinto dal progetto di restauro, ogni azione di modifica : prediligono l'istanza storica. Gli altri intendono l'intervento di restauro come una scelta critica , da valutare caso per caso , per cui è lecito rimuovere aggiunte e trasformazioni , prive di carattere artistico , che spesso offendono la figuratività del monumento.
Certamente nel nostro caso è da scegliere questo secondo indirizzo culturale , stante la realtà di un antico castello che è stato interessato dalle superfetazioni del secolo scorso. In tempi recenti è stato lanciato dall'Amministrazione comunale un concorso di idee per l'utilizzo del " Mercato coperto" ed i contributi offerti , anche se rispettabili sotto il profilo tecnico, hanno ignorato completamente l'obiettivo che qui ci si propone del " recupero del Castello " .
Noi siamo sempre stati convinti che " i valori architettonici " attribuiti all'edificio del Mercato non hanno quella 'forza intrinseca ' da affermare una propria " validità " , posti come sono in palese contraddizione con il contesto . Si tratta ,infatti , di una costruzione che per la maniera in cui è stata realizzata non ha assunto un valore tale da sopportare l'accostamento con l'edilizia circostante del Castello. L'indagine pone in evidenza come questo edificio è in contrasto con l'ambiente e ne deturpa un angolo così caratteristico facendo sorgere la necessità di liberare la Città dalla sua presenza .
Incastonato tra le mura ed il Castello , con cui contrasta nettamente , sembra costruito al solo scopo di falsare il panorama ; se abbattuto porterebbe al ripristino del fossato , che sino alla fine dell'800 era occupato dal mare . Si potrebbero , allora , operare nell'antico Maniero tutti quegli interventi volti al risanamento dei guasti prodotti agli inizi del 900 : la sostituzione di sale antiche e decorate con stanzette anonime e disadorne che ne hanno deturpato il suo antico splendore. Il restauro ormai è indifferibile. A questo punto ci corre l'obbligo di ascoltare tutte le ipotesi al riguardo sia quelle che collimano con la nostra impostazione sia quelle che contrastano il nostro punto di vista.
Apriamo la rassegna delle ipotesi e delle idee ricevute con l'interessante intervento dell'ingegner Giovanni DE MARINI, capogruppo consiliare della maggioranza e Consigliere nazionale del Suo partito.
Egli ha vissuto da protagonista le passate vicende relative al problema del recupero e dell'adeguamento funzionale del Castello di Gallipoli e desta in noi grande emozione e soddisfazione il suo rinnovato interesse alla realizzazione di quella idea. La brillante ed efficace esposizione dello scenario che si offrirebbe al Concittadino ed al visitatore riempie di entusiasmo e fa presagire una ' realtà ' , non una chimera , specie se affidata alle potenti ed influenti personalità politiche locali.
Corrado Cazzato , vice presidente dell'ordine degli architetti della Provincia di Lecce , afferma che gli operatori della trasformazione e della conservazione del territorio tendono a considerare il restauro finalizzato a rappresentare integralmente l'impianto originario e pensa che , senza completamente abbatterlo , anche il Mercato potrebbe 'partecipare ' all'intervento , volto a restituire alla Città la funzione del Castello , dare vita ad un processo di recupero diffuso e di rivitalizzazione del territorio , coniugando le valenze urbanistiche del rapporto tra il Castello ,la struttura del Mercato , la cinta muraria e l'utilizzo della bellezza del mare.
Il responsabile provinciale di " Legambiente " , Maurizio Manna descrive , invece , il Mercato come una realizzazione di alto profilo urbanistico e si entusiasma nell'ammirare le volte a crociera dell'edificio , testimonianza dell'architettura dell'epoca , che non dovrebbero essere cancellate ma recuperate e valorizzate.
Gianni Caridi , infine , cultore di Storia patria , sensibile al problema sollecita il coinvolgimento dei responsabili della cosa pubblica e mette a nudo l'insensibilità dimostrata dagli stessi , nel passato , verso i guasti arrecati , con le costruzioni realizzate sui torrioni .
Saremmo felici di ospitare interventi di altri uomini di cultura , di operatori , di Amministratori locali e provinciali e di uomini politici. Attualmente il degrado esistente rattrista tutti , residenti , turisti e visitatori . Un urgente intervento bonificatore dovrà impegnare gli Amministratori pubblici della nostra Città.
Il Sindaco ha dichiarato la volontà di affrontare questa problematica , perciò sembra quanto mai opportuna la nostra proposta del bando pubblico di un "Concorso di idee " .
Si dovrebbe , quindi , pervenire alla stesura di un Accordo di Programma da stipulare fra il Comune e l'Università di Lecce con la collaborazione scientifica fra i Dipartimenti dei Beni delle Arti e della Storia e dei Beni Culturali , con il coinvolgimento della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio .
Ciò garantirebbe la qualità dell' intervento strutturale , utile per l'economia e la cultura della nostra Città.

Luigi Giungato