Quando la politica fa piangere

Una mattina, mentre prendevo il primo caffè della giornata, ho guardato come d'abitudine il calendario, per leggervi la frase quotidianamente riportata.
Quella volta si trattava di un pensiero di Marcello Bernardi : "Ognuno può fare quello che vuole ma sappia che sulle sue spalle grava spesso il dolore di un bambino".
Non ho avuto modo di approfondire in che contesto è stato espresso tale pensiero, ma presumo che Bernardi, medico-pediatra e pedagogo libertario, autore di alcuni libri sull'educazione dell'infanzia, si sia rivolto specificamente ai genitori, agli insegnanti ed a coloro che hanno compiti formativi.
Ma per me che sono stato educato o mal educato da un bel pezzo, la frase ha assunto un significato ben più ampio, perché a pensarci bene se alla parola "bambino", sostituiamo cittadino, giovane, vecchio, povero, malato, disoccupato, immigrato??, il pensiero conserva in pieno il suo valore, per cui  al sostantivo bambino, mi permetto, ai fini dell'articolo, di sostituire quello di "uomo".
Questa dovrebbe essere la base di partenza per individuare chi provoca la sofferenza e chi invece la subisce, con la doverosa precisazione che ciascuno di noi non è solo vittima ma anche un po' carnefice, per cui nessuno è completamente innocente su questa terra.

Nel mese di maggio in Italia si sono succeduti numerosi dibattiti e convegni, tesi ad esaminare la situazione nazionale nel contesto europeo e globale, per tentare di arginare la deriva morale, sociale ed economica verso cui sta inesorabilmente scivolando il nostro Paese e rispondere alla domanda su cosa faremo da grandi.
Particolarmente importanti e stimolanti sono state le giornate di studio (Economia e Politica, merito, concorrenza, globalizzazione), organizzate a Milano dall'Università Bocconi e dal quotidiano "Corriere della sera" con l'intervento di relatori internazionali di altissimo livello e la partecipazione di un numeroso pubblico, specie giovanile, appassionato ed attento, a riprova che ci sono energie positive in grado di invertire la tendenza e sconfiggere così l'attuale necrofilia politica e sociale.
È venuta fuori una radiografia impietosa dell'Italia d'oggi , che per sintetizzare e banalizzare, è affetta da una malattia potenzialmente mortale ed in fase già avanzata, denominata "furbite cronica".
La mortalità non dipende tanto dalla malattia in sé stessa, quanto dal fatto che una volta scoperta e diagnosticata, quasi nessuno se la sente di curarla, per paura del contagio.
L'Europa ed i suoi dottori potrebbero darci una mano, ma nessuno dei malati (che poi son quelli che possono richiedere il suo intervento), l'ha sinora coinvolta e lei stessa non osa rischiare perché teme di essere fregata ancora una volta dai vari trucchi e controtrucchi, di cui noi italiani ed in particolare i nostri rappresentanti sono maestri indiscussi.
Anche i cittadini onesti e competenti se ne stanno in disparte, perché hanno paura di essere usati e poi scaricati dai politici, abili manovratori di trame e tranelli.
Se ad esempio, nominano per rifarsi il look, uno di questi onesti a capo di un ente o gli propongono il loro appoggio per diventare Sindaco, costui deve guardarsi costantemente le spalle e controllare ogni documento che firma, perché rischia di essere incriminato per procedure non corrette anche precedenti alla sua gestione ma che esplicano ancora i loro effetti, assegnazioni d'incarichi, consulenze, appalti poi subappaltati, bilanci non proprio trasparenti e via di questo passo, come ci ha insegnato il caso di Taranto, dove si sono venduti anche le sedie ed i loculi del cimitero.
Le cause di questa malattia sono state anch'esse abbondantemente verificate ; una classe politica che si autoclona costantemente, con voracità e senza alcun pudore, creando sempre nuovi partiti anche se minuscoli, al solo scopo di percepire finanziamenti pubblici, ricattando per ottenere prebende ed incarichi, dove sistemare i suoi incompetenti adepti, che una volta piazzati in posizione di comando, tutto faranno fuorchè l'interesse pubblico, lasciando quindi i problemi irrisolti e peggiorando di conseguenza la situazione, non certo positiva, che avevano trovato.
Non mi dilungo in particolari, abbondantemente descritti nel libro "La Casta" di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, in testa a tutte le classifiche di vendita.
Questa classe politica che ha occupato tutti gli spazi liberi dal livello nazionale a quello locale, ha interesse a non far crescere culturalmente l'Italia ed a mantenere una situazione torbida e poco chiara, in modo da avere discrezionalità e spazi di manovra immensi.
Se a titolo d'esempio, viene elaborato un Piano regolatore (PR) corretto, coerente e condiviso dalla popolazione, previamente e costantemente informata sui suoi contenuti, sarà difficile attuare favoritismi, in quanto non solo le zone edificabili ma anche i parametri edificatori, saranno esattamente definiti e da lì non si sfugge; se invece il PR non viene fatto o aggiornato in tempi adeguati, si crea un vuoto normativo che lascia spazi di manovra non sempre usati correttamente, per cui si improvviserà una pianificazione del giorno per giorno attraverso le conferenze dei servizi, che non assicura coerenza tra una decisione e l'altra e non garantisce armonia d'interventi.
Altro esempio : se un PR, elaborato in modo corretto e poi approvato, identificasse dove dovrà sorgere il porto turistico e/o quello peschereccio, non ci sarebbero continuamente i vari Soloni di turno che pontificano dove ubicare questo o quello e soprattutto non si correrebbe il pericolo concreto che una di queste strutture venga inserita dove la maggioranza della popolazione non vuole e l'interesse pubblico sconsiglia, solo per la forza e l'appoggio politico dei proponenti, magari supportati da denaro pubblico.
In queste condizioni di totale occupazione degli spazi vitali e di asfissia politica, che se ne frega alla grande del merito anche se lo cita costantemente, riempiendosi la bocca, come può un cittadino specie se giovane, essere creativo, inventare attività o modelli di gestione nuovi, che portino lavoro e benessere?.
La maggior parte del suo tempo la dovrà infatti spendere alla ricerca dell'appoggio per ottenere il tal finanziamento o la tale autorizzazione, umiliandosi e supplicando e quindi le sue energie saranno rivolte principalmente a difendersi da una società chiusa ed ottusa  che non lascia spazi di manovra e gli insegna subito a diventare furbo, segnandolo così per tutta la vita, perché quello che ha subito oggi lo farà pagare ai futuri giovani di domani.
In Italia e specie nel Sud è impossibile che nasca una Raynair, la compagnia aerea irlandese a basso prezzo, creata da giovani che sta superando colossi come Air France, Iberia, Lufthansa (non cito, per amor di patria, Alitalia, ormai fallita e in svendita).
L'Irlanda dei giovani creativi, una volta povera e da sempre terra d'emigrazione, si sta trasformando nel territorio più ricco d'Europa, perché ha saputo liberare la fantasia, la sua cultura, senza soffocare i giovani nei lacci burocratici che usa la nostra classe dirigente per mantenere il potere e le sue posizioni di privilegio.
Da ultimo un ammonimento ai vari furbetti: vi siete ritagliati il posto al sole ma a spese di tanto dolore e sofferenza che avete provocato, costringendo moltitudini ad emigrare, ad accettare posti non confacenti alla loro dignità e preparazione, a non aver più di un figlio perché anche lavorando in due non riuscivano ad arrivare alla fine del mese.
Voi intanto con la vostra incompetenza ed avidità avete sistemato parenti, amici e compagni di partito nei posti migliori, creato comunità montane in zone pianeggianti e marine del Sud, vi siete garantiti lauti stipendi e pensioni immediate, trasformando l'Italia, una volta allegra, nella nazione più infelice ed insicura d'Europa.
Forse se c'è una giustizia pagherete un giorno tutto il dolore che avete sparso con la vostra furbizia e superficialità e l'umore del Paese lascia presagire che questo giorno non sarà poi così lontano.

Fredy SALOMONE