Asterischi

Chi avrebbe mai pensato che il nostro Comune, che dispone di oltre settecento alloggi di Case Popolari, fosse l’unico della Provincia di Lecce a non avere una ‘gestione legale’ di quell’ immenso patrimonio edilizio? Il direttore provinciale dell’Istituto Autonomo delle Case Popolari ha definito addirittura ‘molto scandaloso’ il modo di agire dei nostri Amministratori, che da oltre venti anni non bandiscono un concorso per l’assegnazione di case popolari e da oltre sedici anni non rinnovano le graduatorie degli aventi diritto. Il risultato è che il numero degli occupanti abusivi è cresciuto e chi avrebbe diritto ad avere assegnato un alloggio popolare ne rimane ingiustamente escluso!

Chi avrebbe mai pensato che il nostro Comune, per pagare i debiti accumulati, deve vendere anche il Palazzo del Governatore, accanto al Museo civico, dove per tanti secoli si riuniva l’Università della Città e dove nel grande salone delle Adunanze cittadine sono stati dipinti tutti gli stemmi dei Sindaci che hanno amministrato la ‘città-bella’? Che beffa! proprio ora che il primo Cittadino è uno degli uomini più ricchi della nostra Regione! Ma è mai possibile che, nonostante paghiamo i tributi comunali più alti della Provincia, gli Amministratori non sappiano gestire con oculatezza le nostre risorse e svendano impunemente il patrimonio storico?

Chi avrebbe mai pensato che il nostro Comune, che spende il denaro pubblico per partecipare alla Borsa Italiana del Turismo, BIT, a Milano (a proposito quanto è costata quella partecipazione?), non si impegnasse ad offrire ai Cittadini ed ai turisti che vengono nella ‘città-bella’una”Gallipoli” degna di tanto nome, con una moderna ‘raccolta differenziata’ dei rifiuti solidi urbani, con un servizio di ‘bagni pubblici’ adeguato alla propaganda esposta nella ‘fiera’, creando un ambiente pulito, in ordine, in tutto rispondente alle immense risorse storiche e paesaggistiche che qui esistono, per attrarre sempre più nuovo e qualificato turismo?


Chi avrebbe mai pensato che il nostro Comune mettesse in vendita la ‘Casa di riposo dei Cappuccini’ rinunziando definitivamente ad un’iniziativa così importante nel campo della solidarietà sociale? Anche se da anni se ne ignorava l’esistenza, perché gli Amministratori comunali l’avevano concessa in ‘uso privato’, si sperava che in un domani non molto lontano sarebbe stata rimessa a posto, per poter svolgere con efficacia il ruolo per cui era stata realizzata, con donazioni e lasciti di tante famiglie gallipoline, per offrire aiuto e solidarietà a chi solo ed anziano ne avesse avuto bisogno. Non c’è da stupirsi: forse abbiamo proprio toccato il fondo del degrado sociale!

by SARASALLA