Concerti d'estate a Ruffano: Valeria Vetruccio - Vesselin Demirev

Una esecuzione veramente ad alto livello, peraltro scontata visto il curriculum dell'artista, quella di Vesselin Demirev nella Chiesa matrice di Ruffano la sera  del 26 agosto 2006, a conclusione di sei incontri musicali, dal 7 al 26 agosto 2006, che hanno visto alla ribalta Valeria Vetruccio al pianoforte (7 agosto); Daniela Cera, soprano e Michele D'Elia, pianoforte (10 agosto); Daniele Codispoti e Mei yi Foo, pianoforte solo e a 4 mani (20 agosto); Andrea Padova, pianoforte (23 agosto).
Giunto a Ruffano per amore, avendo sposato, nella stessa Chiesa, Valeria Vetruccio delicata e nota pianista ruffanese, attualmente Assistant Professor presso la University of North Texas di Denton, Vesselin ha voluto lasciare l'impronta della Sua arte in un concerto patrocinato dal Comune di Ruffano, nelle persone del Sindaco Nicola Fiorito e dell'Assessore alla Cultura Giovanni Maggio, nonché dal Parroco della Chiesa della "Natività di Maria Vergine" don Nicola Santoro.
Enfant prodige, a cinque anni Vesselin tiene il suo primo concerto presso la Dobrì Kristov Concert di Varna (Bulgaria), suo paese natio.
La sua carriera inizia così ben presto ed è costellata di premi e riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo. Attualmente Vesselin Demirev è docente di violino e musica da camera presso la Southern Methodist University di Dallas.
La sera del concerto nella Chiesa matrice di Ruffano il suo violino, firmato Joseph Guarneri e datato 1705, accompagnato dall'orchestra da camera "Amadeus", diretta dal maestro Hector Guzman, ha magistralmente interpretato le "Otto Stagioni" di Antonio Vivaldi e Astor Piazzola   nella settecentesca cornice barocca della Chiesa, da poco restaurata, tra i colori, i volti, gli atteggiamenti dei tanti personaggi biblici dipinti sui grandi telieri del pittore ruffanese Saverio Lillo, e gli svolazzi dei putti degli angeli e degli uccelli delle colonne tortili dell'altare rocaille che Gaetano Carrone scolpiva il 1716.  Stupendo, veramente stupendo, non si è visto nulla di simile in trecento anni di vita di questa Chiesa (1706-2006), mi sussurrò perentoria una voce, che continuò:
 "e poi io me ne intendo di musica e di concerti, perché mio nipote Giuseppe è stato un grande musicista.
Allora tu sei???
Saverio Lillo
O meglio, la sua ombra!"

Aldo DE BERNART